Al nostro Civico c’è un’eccellenza, unica nel suo genere nella nostra città: è il Polo territoriale di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza gestito dalla Cooperativa Gruppo Gamma. Un servizio ambulatoriale accreditato dalla Regione Lombardia e a contratto con l’Ats Val Padana. Qui, al primo piano del nostro Civico, arrivano ogni anno – almeno per una prima visita – circa 100 bambini e ragazzi (0-18 anni) con problematiche diverse dell’area neuropsichiatrica. Lo staff è estremamente competente e attento alle persone. A guidarlo c’è il dottor Daniele Arisi, neuropsichiatra infantile, già responsabile dell’Unità operativa competente all’Asst di Cremona. Accanto a lui, quattro psicologi e psicoterapeuti di cui 2 esperti in terapia familiare, un neuropsicomotricista e tre logopedisti. Gli spazi sono accoglienti, riqualificati nel 2012 su misura di bambini e ragazzi, al momento un po’ “svuotati” a causa delle norme anticontagio, ma pronti a ritornare vivi come un tempo appena l’emergenza sanitaria lo consentirà.
“Anche noi non ci siamo mai fermati durante questa pandemia – ha detto la responsabile del Polo Emilia Rossi, psicologa e psicoterapeuta – Nel periodo più duro del lockdown abbiamo riconvertito le nostre attività a remoto. Ovviamente alcuni servizi come la psicomotricità o la logopedia sono state compromesse dalla distanza. Ma ora abbiamo ripreso in presenza, con tutti i protocolli di sicurezza e dando la possibilità alle famiglie che lo richiedono, e se le situazioni lo consentono, di mantenere anche la modalità on-line”.
Al Polo si accede su appuntamento tramite il Servizio sanitario nazionale (con la ricetta) oppure privatamente. C’è sempre una prima visita con il neuropsichiatra infantile che poi indirizza bambini e ragazzi con le loro famiglie ai diversi professionisti del Polo in base ad un piano terapeutico. La durata della presa in carico varia a seconda delle problematiche.
Molti accedono al Polo per disturbi specifici dell’apprendimento: dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia. “Negli ultimi anni questi casi sono aumentati molto – ci dice la dottoressa Rossi – Sicuramente l’aumento è dovuto anche all’introduzione di un sistema di individuazione di questi disturbi che prima non esisteva”. Altri bambini e ragazzi arrivano per fobie, sociali o scolari, per problematiche causate spesso da eventi particolari come la separazione dei genitori o lutti familiari importanti; alcuni minori giungono per disprassia o fragilità correlate allo schema corporeo, alle coordinate spazio-tempo e al movimento e ancora per sintomi riconducibili all’autismo. “L’intervento precoce – continua la dottoressa Rossi – è fondamentale. Specialmente per alcune problematiche prima si interviene, più margini si hanno”.
Dialogo con le famiglie e sinergia con le realtà che si rapportano con i minori sono altri due elementi a cui lo staff del Polo tiene particolarmente. “La nostra equipe da questo punto di vista devo dire che non si risparmia – dice Rossi – La famiglia è al centro dei nostri interventi. Noi vediamo i minori per 45/90 minuti alla settimana. Nelle ore restanti la famiglia ha un ruolo determinante. E qualche volta, anche alla famiglia è chiesto di fare un percorso attraverso il nostro servizio di terapia familiare. Altro aspetto è la collaborazione con le scuole, con i servizi sociali, con tutti gli enti che fanno parte del percorso del minore”.