“Stimolare i ragazzi alla cultura”. L’estate dei ragazzi di Giona e degli adulti del SAI

 

“Io voglio costruire un violino”, La professoressa Anna ci ha già raccontato tutto, possiamo spiegarlo noi”. Sono i commenti dei minori stranieri non accompagnati del Centro Diurno Giona e SAI Adulti (Cremona e Piadena Drizzona) dopo le gite estive organizzate da Annamaria, insegnante di alfabetizzazione. “Credo sia fondamentale stimolare questi ragazzi alla cultura. Quando si ritroveranno in altre zone d’Italia vorrei conoscessero l’importanza del territorio e sapessero raccontare dove sono stati, la città del violino”, racconta Annamaria.

 

Per i ragazzi dei corsi di alfabetizzazione della Coop. Nazareth è stata un’estate movimentata. A fianco alle giornate di studio in aula, i ragazzi hanno visitato e sperimentato con uscite didattiche ciò che leggevano sui banchi del Centro Diurno del nostro Civico. “Quest’estate siamo stati al Museo del Violino di Cremona, nella bottega di un liutaio cremonese, il Maestro Conia, e presso la Casa di Antonio Stradivari. Al Museo, hanno avuto la possibilità di ascoltare un concerto dal vivo e in bottega hanno imparato come di costruisce un violino”, aggiunge l’insegnante.

 

“Durante le nostre lezioni di italiano abbiamo trattato la vita di Gabriele D’Annuncio, comparandolo con gli influencer locali e contemporanei, come i personaggi più famosi su TikTok e Instagram. Nei ragazzi è nato così il desiderio di visitare ‘La Casa degli Italiani’ e saperne di più sull’uomo del disordine, capace di tutto e interessato ad apparire”, spiega Annamaria. A fine agosto, allora, il gruppo di circa 35 ragazzi si è recato a Gardone Riviera in visita al Vittoriale. “Entrando nella Sala da Pranzo, hanno visto la tartaruga a capotavola e, quando la guida ha iniziato a spiegare il significato dell’animale seduto sulla sedia come un commensale, uno dei ragazzi è intervenuto dicendo che si ricordava già la storia raccontata da me in aula”, aggiunge sorridendo l’insegnante. “Mi ha affascinata la loro educazione e la loro semplicità. Mi rende felice lasciare un pezzetto di storia e cultura italiana. In questo modo, offro loro capacità e strumenti per il futuro. Insegnando loro l’italiano e a comprendere le persone che parlano attorno, regaliamo libertà”, commenta Annamaria.

 

In aula, nei mesi estivi, i ragazzi hanno imparato i nomi delle Regioni d’Italia, dei Capoluoghi e delle Province, oltre che dei monti e dei mari. Chi frequenta la scuola in Italia ha potuto aiutare i più fragili o chi è arrivato da poco: un modo per lavorare in gruppo, unirli e attrarre la loro attenzione. “Sono molto curiosi. Spesso mi chiedono a fine lezione di raccontare loro qualcosa. Hanno voglia di visitare i luoghi di cui parliamo. Così, ho deciso di fare un ultimo regalo a fronte dell’impegno estivo e portarli a Rimini a Minitalia, il 6 settembre. In questo modo, hanno potuto vedere tutte le città sentite a lezione, almeno in miniatura”, conclude l’insegnante.

 

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