Ore 17, Jad: “Qui usiamo l’arte urbana per parlare con i ragazzi di cittadinanza”

 

“Ci siamo posti l’obiettivo di far ragionare i ragazzi sulla cittadinanza attraverso l’arte”. Sono le parole di Jad, Giorgio Coppiardi, educatore della Cooperativa Nazareth e responsabile del laboratorio “Street Art, Sweet Art” partito a ottobre al nostro Civico. Si tratta di un’iniziativa condotta nell’ambito del Servizio di Educativa Territoriale del Comune di Cremona in sinergia le nostre cooperative socie Nazareth e Cosper. Nato nel filone del lavoro con gli adolescenti tra i 14 e i 20 anni, vuole stimolarli nel diventare protagonisti della propria città e del proprio territorio, esprimendosi liberamente e socializzando con il gruppo. Attualmente il laboratorio sta coinvolgendo otto ragazzi in PTCO (ex Alternanza Scuola Lavoro) dal Liceo Artistico, alcuni da Castelverde e altri provenienti dalla città e dintorni, tutti interessati alla materia.

 

Al fianco di Jad, Marco Cerioli e Stefano Delvò, due street-artist cremonesi, conducono il corso, come volontari. “Ci seguono a livello tecnico, perché credono fortemente nel progetto di allargare la conoscenza della street-art all’interno della città. Sono fondamentali durante le nostre lezioni”, continua il responsabile di progetto. “Siamo anche andati in trasferta a Brescia – continua Jad e, attraverso l’Associazione True Quality, abbiamo visto delle opere di street-art e creatività urbana in realtà aumentata attraverso QR Code inquadrabili con la fotocamera del telefonino. Un’iniziativa per sensibilizzare gli adolescenti sul tema e fargli scoprire l’arte urbana al di là della bomboletta”.

 

Per ora sono state fatte 5 lezioni e 1 gita, ma l’idea è di continuare fino a giugno con un incontro a settimana al nostro Civico, esplorando vari linguaggi dell’arte di strada: bomboletta, pennello e stencil. “In questo primo periodo, – dice Jadabbiamo realizzato con i ragazzi un pannello in legno che ha accompagnato gli eventi in città del Festival dei Diritti del CSV Lombardia. Una prima realizzazione concreta che ha visto i partecipanti protagonisti”.

 

“La novità del laboratorio che spero la cittadinanza possa cogliere, è quella di voler rendere anche Cremona, come altre realtà vicine a noi, una città più attenta all’arte urbana come risorsa”, conclude.

 

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