I medici di base ancora in prima linea

Il punto prelievi e gli ambulatori specialistici di Cremona Welfare sono stati chiusi a fine febbraio e al momento non ci sono ancora novità sulla riapertura. C’è chi, però, accanto al nostro Poliambulatorio non solo non si è mai fermato, ma ha continuato e continua a lavorare in prima linea, anche mettendo a rischio la propria salute e superando le criticità. Sono i medici di base, veri e propri protagonisti di questa emergenza, anche nella fase 2.

“All’inizio di questa situazione – racconta Giuseppe La Sala, medico di base al Poliambulatorio da quattro anni – purtroppo siamo stati lasciati al ‘fai da te’, privi di dispositivi di protezione e di protocolli condivisi. Questo ha rappresentato un grande problema non solo per i nostri pazienti, ma anche per noi medici”. Basti pensare che tre dei medici di base che esercitano al Civico81 si sono ammalati di Covid e uno di loro è ancora ricoverato. “E’ stata un’esperienza traumatica e disarmante – racconta il dottor La Sala – Devo dire che il confronto e il conforto con il gruppo dei medici del Civico81 ha aiutato a superare i momenti critici”.
Ora la situazione è migliorata, anche se l’attenzione rimane altissima. “Abbiamo più dispositivi di protezione, possiamo prescrivere alcuni farmaci e i pazienti sono più consapevoli – dice La Sala – Lavoriamo seguendo i nostri pazienti via telefono, facendo una prima valutazione a distanza e poi invitandoli in studio o andando a casa loro nei casi in cui riteniamo sia necessario. Non possiamo ancora prescrivere tamponi (almeno non al momento), ma inseriamo i pazienti sospetti sintomatici in una piattaforma di Ats Valpadana che poi valuta approfondimenti attraverso tamponi o test sierologici”.


“I medici di famiglia sono a contatto con la gente tutti i giorni – 
dice Giancarlo Mancabelli, fondatore del gruppo di medici di Cremona Welfare, malato e guarito dal Covid19 – Spero che questa emergenza almeno insegni che occorre rimettere in primo piano il medico di base e che bisogna potenziare la medicina che è sul territorio”. Una medicina nel territorio e attenta alla relazione. “Conciliare una medicina dislocata, ovvero non centralizzata sull’ospedale, con il mantenimento del rapporto personale tra medico e paziente che è fondamentale. Questo è quello a cui abbiamo lavorato con il gruppo dei medici di Cremona Welfare e quello su cui serve puntare. Al Poliambulatorio di via Bonomelli ci sono i medici di base vicino ai medici specialisti, con anche il punto prelievi convenzionato, e questa è una vicinanza strategica da sfruttare sempre più e sempre meglio”. Proprio per quella cura di qualità, in tempi rapidi e a costi sostenibili che è davvero vicina alle persone. Salvifica nell’emergenza e preziosa nella quotidianità.

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